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Home >> FIABA >> Al Cospetto Della Regina Dei Funghi
Album: Lo Sgabello Del Rospo (2001)

Al Cospetto Della Regina Dei Funghi


[scena quarta]

a corte
sfinito e sgomento, Pauro con le vesti ormai logore e pregno di odori intensi, sfila legato in mezzo ad un esercito di rane, fino al trono di Gebbia, suscitando bizzarri interessi morbosi nel popolo dello stagno.
Una guardia [recitativo]
Non muoverti, fermo! Sua Maestà vuole vederti.

[CANTASTORIE:]
Lenti muove i passi la regina,
storti, senza grazia di lumaca.
Annaspando, al fungo si avvicina.
Siede al trono del suo regno.
Roca la sua voce dice:

[Gebbia:]
Sudditi! Felici siate,
questo è il regno delle rane;
amate, odiate, sia giusto tutto quel che fate!

[CANTASTORIE:]
Curvo il prigioniero,con il volto
Cerca il giusto inchino fra le piante,
è un gigante per il mondo attorno,
anche chino è troppo grande.
Un brandello delle vesti
Copre appena le vergogne,
giunchi stretti a mò di gogne;

[Pauro:]
Liberarsi non si può...

[CANTASTORIE:]
L’acquitrino ha colorato
la sua pelle, a tratti verde.
I capelli come corde
Sulle spalle a gocciolare.
Rane guardano vogliose,
se lo vogliono leccare,
lingue dedite al salmastro
ma leccarlo non si può.
Se lo guarda la regina,
palmo a palmo se lo scruta,
vede, annusa l’animale
fato o dono degli dei.

[Gebbia:]
Liberate l’animale dalle catene
se dopo sviene
di larve io voglio che sazio lui sia.
Vi dico trattatelo bene,
badate che non fugga via!




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