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Album: Lorenzo 1994

Mario

Mi ricordo da bambino che mio padre era spesso arrabbiato con me e non sapevo perché ritornavo dalla scuola verso l'una equaranta e la fame era tanta con mia madre che diceva che c'è? Lorenzo dimmi che c'è? come è andata come mai non mi dici mai niente? ma cherazza di gente questi figli che ho certe volte non so cosa ho fatto per vedervi dire sempre di no non lo so, non lo so ma ti droghi? fai veder lebraccia ma che razza di faccia non mi piace per niente quella razza di gente con la quale ti vedi ma che cosa ti credi che tuo padre ed io non tivogliamo bene? sempre le stesse scene ogni giorno ogni sera quella stessa atmosfera. mentre mio padre mi vedeva crescere lui mi sembravanon potesse invecchiare mentre crescevo tre centimetri l'anno lui era sempre uguale Mi ricordo a dodici anni un pomeriggio di sole mi portò aun funerale ma era uno speciale che non c'era neanche un morto parente neanche un conoscente solo un sacco di gente seria moltocomposta una specie di festa al contrario e mio padre Mario mi diceva quando avrai un po' più anni potrai dire io c'ero ai funerali degli agentidella scorta di Moro questa sera quasi ventisette anni sto leggendo il giornale e di quel funerale mi risale l'immagine in mente e hochiarissimo in testa quel concetto di festa al contrario e di mio padre Mario che per come era sempre severo mi appariva sincero nel doloredel restare impotente insieme a molta altra gente che sostava di fronte al potere di pochi sulla vita di molti e a quei volti sconvolti delle madridelle mogli dei parenti e dei figli degli agenti della scorta di Moro e mio padre Mario era così serio E mi teneva sulla testa una mano quelpomeriggio è lontano quasi venti anni fa i negozi che chiudevano in tutta la città ogni cosa era strana nella mia fantasia non capivo perché in giroc'era tutta quella polizia le sirene spiegate le serrande abbassate sono più grande ma le cose non sono cambiate La mia mano è più grande emio padre più anziano la mia mamma si preoccupa perché sono lontano. Questa storia che ho detto con la rima baciata non so forse neanche ioperché ve l'ho raccontata forse il centro di tutto è quella mano che mio padre mi appoggiò sulla testa questo è quanto mi resta un ricordoprofondo grande come il mondo questo gesto che mio padre ebbe il cuore di fare questo gesto d'amore mille volte più potente di un pugno inquesta notte di giugno in cui scrivo mi fa essere vivo pronto ad essere padre a mia volta e a spiegare a mio figlio bambino come ogni destino siunisce si confonde e si intreccia in comune con le altre persone gli dirò che ogni schiaffo e ogni pugno che è dato ogni piccolo diritto che nelmondo è violato è una ferita per tutti gli esseri della terra e finché non c'è giustizia ci sarà sempre guerra




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